giovedì 12 febbraio 2009

LORO LO HANNO FATTO... E NOI?...

Io sarei in prima linea contro le "innovazioni" volute dal governo sulla scuola pubblica...MA...perchè una protesta sia influente c'è necessità di una compattezza ideologica quanto meno tra colleghi...
Invidio in modo spropositato e viscerale coloro che possono contare su gente con le palle quadrate, che crede in quello che fa ogni giorno e non lo fa solo per lo stipendio e difende ad oltranza i propri credo, come gli insegnanti di Bologna che FINALMENTE hanno dato voce, interpretando uno dei miei tanti pensieri, ma soprattutto hanno dato INCHIOSTRO, ad una rivolta che va a sensibilizzare ulteriormente anche chi sta oltre i cancelli delle scuole pubbliche: i bambini con le loro famiglie.
Che dire ancora?.....Se penso agli scrutini svolti dal mio plesso...nasconderei la testa anche dentro un sacco... io sono basita per la situazione ed ancora non smetto di "basirmi" (ahah! chissà se la lingua italiana mi concede questo termine!) per la scelleratezza umana che affligge questi tempi.
Qui di seguito copio/incollo un articolo dal blog http://vivalascuolainfo.blogspot.com/2009/02/10-politico-in-pagella-per-tutti.html
'10' politico in pagella per tutti
Cosi’ i docenti delle scuole elementari di Bologna hanno disobbedito ad una delle principali novita’ della riforma scolastica. Al termine degli scrutini di meta’ anno i consigli di classe hanno infatti premiato l’impegno di ogni alunno con un 10 in pagella in tutte le materie

Bologna, 11 febbraio 2009 - A quarant’anni dal ‘68 torna il voto ‘politico’. Con una pagella tutta di dieci e lode per protestare contro il ritorno dei voti numerici voluto dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Cosi’ i docenti delle scuole elementari Longhena di Bologna hanno disobbedito ad una delle principali novita’ della riforma scolastica. Al termine degli scrutini di meta’ anno i consigli di classe hanno infatti premiato l’impegno di ogni alunno con un 10 in pagella in tutte le materie. Il voto e’ stato giustificato da un giudizio scritto: “l’alunno possiede conoscenze e competenze esaurienti in relazione alle proprie capacita’. Obiettivi raggiunti in modo personale”.

Il dieci d’ufficio della scuola bolognese, pero’, non e’ solo un modo per protestare contro i cambiamenti imposti dal ministro, ma un chiaro segnale indirizzato alla preside, Ivana Summa. La dirigente scolastica, con un ordine di servizio emanato a dieci giorni dagli scrutini ha infatti obbligato i docenti ad esprimersi con i voti, andando cosi’ contro una delibera del collegio dei docenti, votata all’unanimita’, in cui si stabiliva invece che gli studenti sarebbero stati valutati ancora con i vecchi giudizi.

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